“Con questa opera (La memoria nelle mani) Luciano Ricci si conferma il più rappresentativo scrittore abruzzese vivente, tra le voci preminenti del panorama letterario italiano; ed oltre, con dimensioni assai più vaste. La lingua di Ricci è, come quella di Gadda, ricerca continua, spasmo verso la dicibilità delle cose, definizione assoluta di una luce che permea lo spazio-tempo”.
Massimo Pamio